Pillole di Sociale/ Beni Culturali e Comuni in uno studio di Open Polis
Beni Culturali e Comuni in uno studio di Open Polis
In questo articolo riportiamo i numeri fondamentali dello studio pubblicato da Openpolis sul ruolo dei comuni nella tutela e nella valorizzazione dei beni e delle attività culturali. In fondo all’articolo, il link al contenuto completo.
In Italia sono 205.443 i beni culturali registrati nel 2017, estesi sul 93% dei comuni italiani. Anche se gli enti locali sono solo uno degli attori coinvolti, in questo approfondimento apriamo un’indagine sugli investimenti per la tutela e valorizzazione di beni e attività culturali rispetto ai luoghi in cui si inseriscono. Il concetto da cui partire è definire ciò che si intende per beni e attività culturali, riportando il perimetro entro il quale si inserisce lo studio: sono beni culturali le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. Dai musei alle biblioteche, ai monumenti, parchi e nuove realtà sociali. I beni culturali sono di diversa tipologia e diversa proprietà: pubblica, dello stato o di enti territoriali, o di proprietà privata.
Ecco quanti sono:
- 443 i beni culturali registrati in Italia, secondo i dati 2017 del Ministero per i beni e le attività culturali.
Oltre al dato in sé, è interessante sottolineare la diffusione di questo patrimonio culturale sul territorio. Dei 7.983 comuni considerati dal Ministero nel 2017, solo 575 (7%) non hanno nessun bene culturale sul proprio territorio.
Abbiamo considerato i dati del Ministero, elaborati da Istat nella mappa dei rischi, per individuare il numero di beni culturali presenti in ogni comune italiano nel 2017.
I territori del centro Italia hanno complessivamente un maggior numero di beni culturali rispetto ad altre aree del paese. Considerando i dati comune per comune, Roma ha il patrimonio più ampio, con 6.239 beni, seguita da Genova (4.356) e Venezia (3.790).
Tale patrimonio ha un’importanza fondamentale per l’Italia, da un punto di vista storico, culturale e in parte anche economico. Molti di questi beni hanno infatti un ruolo centrale per lo sviluppo del settore turistico, che ha a sua volta un peso notevole per l’economia nazionale e locale. Da questo studio emerge il rilievo di questa fetta di “luoghi” all’interno del panorama paese, numeri che fanno pensare quanto davvero la cultura sia un bene comune fondamentale per la nostra Italia e come tale andrebbe maggiormente curata, preservata e proiettata verso nuovi modelli di crescita.